Prevenzione Malattie Sessualmente Trasmissibili

Cosa fare e non fare per evitare le infezioni sessualmente trasmissibili

Le Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST), nome moderno delle malattie veneree, accompagnano l’umanità dalla notte dei tempi.

La lotta contro queste infezioni ha conosciuto numerosi successi nel corso degli anni in seguito al miglioramento delle condizioni igieniche, alla scoperta di antibiotici rapidi ed efficaci fino alla diffusione del preservativo.

Il preservativo rappresenta il metodo più importante per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

Tuttavia accanto alle “classiche” sifilide e gonorrea si sono conosciute meglio infezioni antiche come l’HPV e alla fine degli anni 80 sono comparse infezioni nuove come l’HIV.

L’epidemia di AIDS ha contribuito a spaventare e ad aumentare le conoscenze sulle IST senza però riuscire a eliminarle.

Inoltre la prevenzione dell’HIV non è sempre sufficiente ad evitare infezioni molto più comuni che si trasmettono con modalità diversa: i condilomi si possono trasmettere nonostante il preservativo e la sifilide dal contatto tra genitali e bocca.

Per rendere più efficace la prevenzione è necessario “ripensare” il concetto di rischio e superare il concetto di “categoria a rischio”: ormai si pensa che chiunque abbia un’attività sessuale possa essere considerato a rischio di IST.

Ovviamente il rischio è maggiore per chi ha rapporti non protetti ed aumenta col numero di persone con cui si hanno rapporti.

Sei sicuro di non essere a rischio?

 

1. USARE IL PRESERVATIVO

Prevenzione IST
Prevenzione IST

Il preservativo resta il metodo più importante per non contrarre un’ IST grave (HIV, gonorrea, chlamydia, sifilide) se usato correttamente per ogni tipo di rapporto.

La protezione del preservativo è però parziale in caso di herpes genitale, condilomi ano-genitali, molluschi contagiosi, pediculosi del pube e scabbia perché il contagio può avvenire dal contatto tra le zone non protette.

L’uso del preservativo, anche se non sempre sufficiente o proponibile, resta il presidio più efficace da usare per ogni rapporto occasionale o anche con il partner stabile quando non ci si sente sicuri.

 

 

2. RIDURRE I PARTNER SESSUALI

Il principale rischio è rappresentato dall’avere rapporti con molte persone diverse ma non va sottovalutato il rapporto anche con una sola persona se in una “situazione a rischio”.
Le più frequenti “situazioni a rischio” sono i rapporti con persone:

  • sconosciute / appena conosciute (via internet, in viaggio per lavoro/vacanza)
  • che hanno rapporti non protetti anche con altre/i persone
  • già impegnate (sposate, fidanzate)
  • con grande differenza d’età
  • con cui si hanno rapporti sotto l’effetto di alcool e/o droghe
  • che rifiutano il preservativo

Infine qualsiasi nuovo partner (che si conosce da meno di 6 mesi) è un potenziale rischio perché potrebbe essere affetto da un’IST asintomatica e i rapporti andrebbero protetti fino a che entrambi i partner non abbiano eseguito gli esami specifici per IST.

3. ATTENZIONE AI RAPPORTI ORO-GENITALI

I rapporti oro-genitali sono ormai considerati sicuri per l’HIV e per questo non vengono protetti quasi mai. In realtà sono semplicemente a minor rischio per l’HIV ma costituiscono invece una delle modalità di trasmissione più diffuse ed efficaci di sifilide, gonorrea e di herpes genitale nei più giovani.

Se proprio non è possibile proteggere il rapporto col preservativo si consiglia di non venire in contatto con il liquido seminale e di guardare bene alla luce se ci sono lesioni sospette sulla pelle dei genitali.

4. FARE GLI ESAMI di CONTROLLO

A differenza del preservativo fare gli esami non serve ad evitare il contagio ma a scoprire le infezioni asintomatiche prima che diano complicanze e prima di infettare altre persone.

Se si è avuto un rischio è bene sospendere i rapporti sessuali e richiedere gli esami seguendo il consiglio del medico che valuterà le varie situazioni:

  • POST-RISCHIO: dopo almeno un mese dal rapporto a rischio indipendentemente dai sintomi
  • PRE-RISCHIO: prima di iniziare una relazione che sta diventando stabile (gli esami dovrebbero essere eseguiti da entrambi i partner contemporaneamente)
  • “TAGLIANDO”: da ripetere periodicamente in caso di rapporti non protetti con partner occasionali o anche con il partner stabile se si sospetta un suo comportamento a rischio o se rifiuta di eseguire gli esami personalmente

5. VACCINARSI

Attualmente esistono 3 vaccini contro le IST:

  • Vaccino anti-epatite B
    Questo vaccino è da riservare a chi è nato in Italia prima del 1980, anno in cui la vaccinazione è divenuta obbligatoria nell’infanzia, e a chi è nato in paesi stranieri.
  • Vaccino anti-epatite A
    Vaccinazione da consigliare a chi ha rapporti oro-anali ed e è gratuita per maschi che hanno rapporti con maschi (MSM).
  • Vaccino anti-HPV
    Attualmente è prevista la vaccinazione gratuita a 12 anni per uomini e donne, nei maschi che hanno rapporti con maschi e nelle persone con infezione da HIV.